We have a dream of Beauty

Una lettura del coordinamento municipale 

Sono stati nominati ufficialmente, nei giorni scorsi, i coordinatori municipali di #ItaliaViva per Roma. Per un partito così carico di storia nelle idee e così in startup per le modalità organizzative territoriali, è un atto significativo. Contiene in sé il desiderio di esportare dal livello centrale e apicale sul territorio quel modo di vedere la politica che su una base riformista va a produrre innovazione quando mobilita le energie diffuse per portare proposte e idee, non solo nel partito ma piuttosto nei luoghi della convivenza e del dialogo sociale. Esperienza che era nata con i Comitati di azione civile ritorno al futuro, come luogo di incontro con le emergenze su cui riflettere, e che oggi, nei Comitati, ma soprattutto nelle realtà locali, rinnova la propria missione di osservatorio, ascolto, dialogo sociale e restituzione.

I valori di Italia Viva sono chiari: contrasto a populismo e giustizialismo (due voci dell’autoritarismo tristemente associate), contrasto alle fake news e alle parole d’odio. Fiducia nei diritti civili e lotta per essi. Attenzione attiva ai temi dell’immigrazione, della convivenza e del rispetto. Azione politica costante per l’investimento sulla creazione di lavoro, welfare, e un controllo delle politiche economiche e sociali in ottica europeista (lotta ai sovranismi), investimento costante su formazione, apprendimento sociale, innovazione, cure delle relazioni con l’Estero. Né movimentismo, né burocrazia nella politica, ma ascolto attento dei movimenti e delle istanze sociali. Promozione attiva del rispetto dei generi, delle famiglie variamente declinate, delle persone. Politiche per l’accesso e la parità di opportunità. Profondo rispetto delle persone a cui è dovuto un attento investimento in risorse (diversamente abili, persone con disturbi nella sfera dell’equilibrio psichico, soggetti in reclusione, donne e minori vittime di volenze). 

Italia Viva è  un partito forse piccolo nei numeri ma operosissimo per il sociale e la nazione, capace di parlare più lingue, senza contratti da affidare o fondi da utilizzare in propaganda, ma con una ispirazione strategica fortemente democratica e onesta. Un gruppo di militanti che vogliono far politica per migliorare le cose di tutti e tutte. Che spesso, per la capacità politica dei propri parlamentari e del suo fondatore, sono stati e sono determinanti nel produrre il bene nella nazione anche quando questo viene “preso in carico” e misconosciuto nella sua origine politica. 

Veniamo ora a perché è utile avere in campo dei coordinatori municipali con un ruolo differente dai Coordinatori dei Comitati. Se i comitati costituiscono il laboratorio culturale che consente di mantenere l’informazione e condivisone delle idee e l’ascolto, la costruzione di unità territoriali (che a Roma si legano fortemente ai Municipi) diviene il luogo dell’incontro di IV con i cittadini e le cittadine nella loro dimensione quotidiana di convivenza. E di dialogo con le forze e realtà politiche di governo ed esercizio delle politiche locali, per contribuire alla riflessione e alla costruzione di consenso intorno alle idee prima elencate, e per la progettazione e innovazione che la politica deve esprimere o chiedere e sostenere a livello “micro”. Questo, affinché i quartieri sempre più rivelino una identità democratica ed economicamente sostenibile. 

Si tratta di favorire l’incontro fra Italia Viva e le realtà (politiche, civili, sociali) per arrivare, in primo luogo nella candidatura forte di un nuovo sindaco, o sindaca, e in generale nella programmazione della futura metropoli e delle sue città nella città, con la forza della democrazia e delle idee condivise e messe a confronto. Noi crediamo nella politica, e la politica è incontro. 

Venendo ora al nostro Municipio, l’aspettativa è quella di una relazione più stretta fra la nostra proposta e tutti e tutte quelle realtà che sapranno stare nel confronto aperto e attivo per mantenere vivo il sogno comune di un Municipio a misura di persone (uomini, donne, bambini e bambine, diversamente abili, immigrati di prima e seconda generazione, anziani e anziane, cittadini attivi e non). Con un impegno forte sul versante della formazione scolastica, dell’aggiornamento e della promozione culturale, con un occhio attento a come la crisi economica ha ridotto e riduce i canali di accesso a una parità vera. 

Nel nostro Municipio VIII i coordinatori che il Partito ha scelto sono Silvia Checchi e Riccardo Vinci (un uomo e una donna, come per tutti i Municipi), entrambi attivi da tempo in ItaliaViva e ad essa iscritti dalla sua creazione. In loro la fiducia e il sentimento di unità che ci guida tutti e tutte, e la speranza di poter fare tutti insieme rete e proposta, anche scomoda alla politica, se serve, ma utile alle persone. La buona politica sfida la retorica e trasforma i significati, ridando loro la forza originaria. 

Auguri di buon lavoro a Riccardo e Silvia. Che così si sono descritti per #LottangoloBlog:

We have a dream

Riccardo (Pierpaolo per l’anagrafe) Vinci, 55 anni, nato a Cosenza ma oramai da moltissimi anni romano per scelta. Ingegnere elettronico e giornalista pubblicista, per anni è stato traduttore e appassionato commentatore di fumetto americano. Attualmente si impegna oltre che nel proprio lavoro di Consulente Informatico, nella militanza politica e come fotografo. Dalla Leopolda 9, è stato fondatore e Coordinatore del Comitato di Azione Civile Roma Vero 8, nel quale è confluito un anno fa anche il Comitato Roma 6 Società Aperta. Particolarmente attento ai temi del lavoro, della comunicazione dei diritti civili, fonda sull’ascolto privo di pregiudizio la propria modalità di analisi dei rapporti e dei contesti. Vive con Nerina e Cristian e con loro condivide la passione per il cinema e la fotografia, nonché l’amore per il vivacissimo cane Léon. Da sempre pensa che la politica debba essere portatrice di un sogno condiviso.

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La bellezza ci salverà al mondo

Silvia Checchi, 59 anni, romana, sposata, due figli. Segno zodiacale gemelli. Diverse passioni: il restauro, (come professione restauratrice di beni culturali in un Istituto Centrale del MIBACT), la pedagogia (una laurea conseguita in età adulta), la comunicazione e l’ascolto (con studi di PNL e non solo). “Provengo da un Comitato di azione civile nato dopo Leopolda 9 e ho avuto modo di confrontarmi con tante persone speciali. Condividere una visione di futuro è stato il principio, impegnarsi nello sforzo di cercare di costruirlo (con tutti i limiti dei neofiti) la necessaria conseguenza. Amerei riempire di concretezza la frase “la bellezza salverà il mondo”, perché senza bellezza e senza cultura che umanità ci resta?

(ng)

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