A Stefania, con amore

Nel nostro municipio viveva Renato Biagetti. Un ragazzo bellissimo, di 26 anni, ucciso per mano fascista la notte fra il 26 e il 27 agosto del 2006. In una insensata, orribile, vigliacca aggressione. Usciva da un concerto, con la ragazza e un amico.
Io vivevo allora da pochissimi anni proprio davanti alla casa che ancor oggi è la casa di sua madre, Stefania, una donna, un’onda, di straordinario coraggio civile e di grande spessore umano. Negli anni siamo diventate amiche di quartiere, a volte ci fermiamo a prendere qualcosa sedute insieme al Caffè. Una volta ho preparato per lei, per una iniziativa di raccolta fondi per #Renoize, una delle mie orribili crostate. Orribili ma buone. Non posso dire molto a Stefania, stasera, da questi monti così belli e lontani dal mare dove Renato perse la vita. Non posso dire molto che le restituisca qualcosa di ciò che ha perso, di ciò che la violenza inaudita e cieca e inutile le ha tolto. Ma una carezza, da qui, questo sì, posso farla, perché tutti nel quartiere sentono con lei il dolore, portano la memoria e l’eredità di amore che gli occhi così belli di suo figlio hanno lasciato a chi crede nel bene, nella libertà, nella pace, e combatte ogni forma di fascismo quando e ovunque questo torni a far dire di sé.

Cara Stefania, in attesa di venire il 5 a ricordare con voi la vita e il suo valore, a Parco Schuster, mi accoccolo vicino a te, da cuore a cuore, pensandoti e leggendoti e tenendoti stretta.

Nerina ( e Riccardo con me)

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