Don’t worry (2018)
Il tema dell’emarginazione sociale, nel cinema statunitense, è uno dei più sentiti anche se relegato ai circuiti alternativi e ai registi indipendenti. L’affermazione è valida se non prendiamo in considerazione le pellicole in cui il tema è edulcorato e reso “potabile” ad ogni genere di pubblico. Ma, in questo caso, mi riferisco a Gus Van Sant, uno dei registi più geniali degli ultimi trent’anni.
“Don’t worry” è tratto dall’autobiografia di John Callahan. Il protagonista è un alcolista ma animato da una grande voglia di vivere ed esprimere la propria creatività. Dopo un grave incidente è costretto su una sedia a rotelle, eppure non si arrende. Entra in un gruppo di recupero per alcolisti e comincia a disegnare vignette satiriche nell’unico modo che il corpo martoriato gli permette, tenendo saldamente unite le due mani. Un percorso arduo e con molte cadute.
Gus Van Sant ci propone un personaggio complesso e lontano dal politically correct. Il suo modo di vivere e, soprattutto, le sue vignette irriverenti propongono il tema della disabilità sotto una luce lontana dai falsi pietismi. Una pellicola a tratti dura che, però, non tralascia alcuni momenti di riflessione. Rimarranno nella memoria le folli corse in carrozzella per Portland (città in cui lo stesso regista ha vissuto), il modo sfrontato e irriverente di affrontare la vita da parte di un disabile deciso a sconfiggere pietà e paternalismo. Da rimarcare la grande prova di Joaquin Phoenix e la presenza di Udo Kier, vera icona del cinema europeo.
I diritti sul soggetto erano stati acquistati da Robin Williams più di vent’anni fa, sempre con l’idea di Van Sant come regista. Solo dopo la morte del grande attore, il progetto ha trovato la sua giusta realizzazione. Purtroppo, ma non è una novità, i film intelligenti, spesso, non trovano riscontro nell’ambito dei riconoscimenti più importanti.
Sul web sono reperibili tantissime vignette di Callahan che è scomparso nel 2010. Vi segnalo anche un interessante articolo apparso sulla rivista settimanale “Internazionale” il 13 settembre del 2018 (potete trovarlo anche su internet all’indirizzo https://www.internazionale.it/notizie/robert-chalmers/2018/09/13/john-callahan-vignette-film).
Come sempre, buon cinema a tutti!
(Marco Petrucci)