Sto assistendo, senza però esserne sorpreso, alla montatura della vicenda Arabia Saudita ,una conferenza internazionale, retribuita come si usa fare, in un Paese con cui abbiamo relazioni diplomatiche e che solo oggi scopriamo che non rispetta i diritti civili…, ma che si avrà pure il diritto/dovere di considerare un interlocutore con cui confrontarsi se lo si ritiene opportuno e nella piena libertà delle proprie azioni. Una montatura organizzata da PD-M5S-LEU, che del paese arabo fino ad oggi non gliene importato granché, ma che ipocritamente può servire per attaccare Renzi e Italia Viva perché paghino in qualche modo la caduta del Conte 2 (analoga reazione non ci fu quando Renzi mise fuori gioco Salvini). Rileva poco che a questi si sia accodata qualche altra forza politica nel timore di perdere la possibilità di far numero e qualche trafiletto sulla stampa.
La stampa, appunto. Non mi ha sorpreso la reazione convergente della stampa nazionale sull’episodio, sollevatasi all’unisono, quasi a comando, per dare voce a chi è privo di contenuti; con l’aggiunta poi delle ospitate di Casalino in tutti gli studi televisivi e l’improvviso e sincronizzato ripescaggio da parte di Report della vicenda dell’aereo presidenziale acquistato dal governo Renzi.
Nessuno stupore, dunque, il dibattito politico ha i suoi limiti e le sue riconosciute mediocrità e la disinformazione, di stato o meno, è diventata un fattore imprescindibile di questa stagione.
Sono rimasto invece sconvolto e anche preoccupato dall’articolo di Nello Rossi di Magistratura Democratica apparso sulla rivista “Questione Giustizia”. L’articolo non si limita a proporre lettura e valutazioni personali sulla vicenda, con cui si può essere d’accordo o in disaccordo. Ciò che sgomenta è l’invito che il magistrato fa a “stringere un cordone sanitario intorno a sortite come quella araba di Matteo Renzi”.
Cosa significa “stringere un cordone sanitario”? in quale modo? con quali strumenti? con quali finalità? Impedire? Mettere a tacere? Sottoporre ad un vaglio preventivo azioni e prese di posizione? Prevedere l’autorizzazione per fare politica a livello internazionale? E soprattutto “chi” dovrebbe stringerlo questo benedetto cordone?
Posso capire che Renzi e Italia Viva debbano pagare le loro posizioni contro il giustizialismo e a favore del garantismo, l’opposizione alla prescrizione e alla durata infinita dei processi, o anche il loro essere fuori dal coro, ma l’espressione “stringere un cordone sanitario” va oltre una posizione politica ed una presunta valutazione di merito, suona come una minaccia, e come tale è antidemocratica e lesiva della libertà di fare politica.
Certo, dopo aver letto “Il Sistema” di Palamara, sarei tentato di non dare troppo peso a certe espressioni da qualunque ambito provengano. Ma è giusto così? E’ giusto mantenere la guardia bassa e far finta di niente?
La libertà di fare politica, come tutti sappiamo, non è mai un risultato acquisito per sempre; comporta un processo faticoso e non privo di pericoli. Difenderla questa libertà è sempre e comunque motivo di orgoglio.
(Ruggiero Borgia)