LETTERA AL DIRETTORE
<< Chiedo per un amico! Questa volta è vero, chiedo proprio per un amico, uno storico con il quale ho condiviso gioie e spesso delusioni politiche. Non sempre all’unisono: Decisamente “rive goche” lui, il sottoscritto “revisionista storico” forse fino all’affrancazione ideologica. Amici sempre, nella diversità di pensiero (ma non troppo). Fatto è che il nominato (senza far nomi per ovvi motivi), modificò molti anni fa il proprio status con un felice matrimonio portando all’altare una splendida ragazza di estrazione borghese, mi perdoni l’anacronismo, di cui era molto innamorato. Una stupenda coppia che ha vissuto anni di felicità nell’essere uniti e nel condividere con gli altri la loro gioia. Si sa però che la vita, chiamiamolo destino, ama svilupparsi su percorsi già tracciati, solchi esistenziali spesso imboccati per emulazione delle persone a noi vicine. La splendida ragazza di cui parlavo , via via, si è innamorata anche della passione politica del marito, ma solo della passione, riguardo ai contenuti del suo nuovo entusiasmo si è ispirata invece alla famiglia d’origine e all’ambiente in cui era nata e cresciuta. Così ad un certo punto della storia abbiamo visto una coppia ibrida, con un Lui rimasto decisamente frontista e una Lei decisamente di destra tanto quanto basta per poter convivere anche con l’ala radicale. Lei Direttore mi dirà: dov’è il problema? Le coppie non vivono in simbiosi, ognuno la sua idea, purché si condivida il progetto dello stare insieme, godersi ed aiutarsi reciprocamente. E fin qui ci siamo, anzi c’eravamo fino a qualche tempo fa, poi è accaduto che i due si sono ritrovati entrambi a far parte dello stesso Consiglio comunale, con Lei in maggioranza e Lui all’opposizione, dopo una campagna elettorale vissuta da entrambi molto male. Il fatto nuovo è che l’appartenenza politica li ha divisi e,nonostante l’amore reciproco, spesso si ritrovano, a valle di indisponenti discussioni e battaglie quasi quotidiane, irritati l’uno verso l’altra e le loro serate spesso sono un fastidioso seguito del precedente vissuto. Un’amarezza turba profondamente la loro relazione come un risentimento reciproco per una diversità di pensiero che è diventata una diversità di modello sociale. Il vivere insieme è diventato quasi insostenibile, tanto che, mi confessa il mio amico, gli è diventato imbarazzante stare nello stesso letto ed andare oltre significa superare l’ostacolo psicologico del fare l’amore con il nemico. Non si dà pace perché ama questa donna e sa di essere amato, ma io non so come aiutarli, l’unico consiglio che sono riuscito a dare è stato quello di tentare una terapia di coppia. Sono sicuro che un modo per stare insieme sia possibile e non credo che la politica possa dividere due persone che si vogliono bene.
Gentile Direttore nel chiedere per un amico spesso ci si rivolge, in via confidenziale, ad un medico, un avvocato o a un fiscalista per avere consigli su questioni di cui si ha vergogna ad attribuirsene la paternità e Lei forse non ha nessuna di queste qualifiche professionali, ma sicuramente è un uomo di mondo e di profonda conoscenza delle vicende politiche ed umane, è per questo che le giro la domanda che mi è stata rivolta: è veramente possibile che le convinzioni politiche possano incidere così profondamente nei nostri destini tanto da separare due persone che si amano?
Con rinnovata stima,
Amos Eterni>>
Gentile lettore, p.f. la prossima lettera la sottoscriva con un nome vero, comunque la sorprenderò dicendole che esiste, per il problema che Lei riporta, una soluzione semplicissima e di sicuro effetto. Dica ai suoi amici di prendersi meno sul serio e che la politica, se pure una faccenda molto seria, a livello personale va vissuta più come una partita che come una battaglia di trincea. Abilità e determinazione, mai astio e rancore. Magari pensino di giocare a scacchi, un po’ come fa Renzi, se sono bravi magari diventeranno antipatici agli altri, ma andranno benissimo per se stessi. Se poi proprio non riescono a giocare a scacchi, possono sempre prendere la strada dell’ipocrisia, per salvare un matrimonio si può anche fare, un po’ come quella coppia di politici nostrani che si trovano nelle stesse condizioni dei suoi amici, anche a un livello più importante di semplici consiglieri comunali, i quali di giorno parlano e fanno come di dovere, la sera si ritrovano a farsi pazze risate di quanto hanno detto e fatto.
(MV)