Il corriere – The mule (2018) di Clint Eastwood
Intramontabile Clint Eastwood! Quando la logica induce a pensare che l’eterno cowboy sia al suo ultimo passo, lui è sempre pronto a graffiare di nuovo. “Il mulo” è tratto, per quanto possa apparire incredibile, da una storia vera. Il “New York Times” ha pubblicato le vicende di Leo Sharp, novantenne corriere per il cartello Sinaloa. Questo arzillo vecchietto ha trasportato cocaina in quantità incredibili, grazie al fatto di risultare veramente insospettabile.
Earl Stone è un’abile floricultore che, assorbito dal lavoro, trascura completamente la famiglia. L’avvento di internet mette in grave crisi la sua attività. Si ritrova, così, novantenne senza lavoro e accetta la proposta di un amico della figlia. Trasportare materiale da uno stato all’altro con il suo pick-up. In breve tempo si rende conto che si tratta di droga e armi. Nonostante ciò si lascia trasportare dagli eventi e dai grossi guadagni. Presto realizzerà che ciò non è sufficiente per recuperare il rapporto con i propri cari e che diversa è la strada che porta alla redenzione.
Un road movie in cui il volto scolpito di Eastwood è fondamentale. Infatti, in alcuni momenti, appare leggermente ripetitivo. Il tutto è ripagato dalla grande interpretazione, dai dialoghi mai banali e da un finale tutt’altro che prevedibile (a patto di non aver letto l’articolo del New York Times!). Un personaggio come Earl Stone non poteva che collocarsi nel contesto americano e tante cose appaiono lontane dalla nostra filosofia occidentale. Ma Eastwood è stato (e rimane) da sempre legato alla propria terra, alle sue incongruenze e a quel “way of life” tipico dei personaggi a stelle e strisce. Una recitazione perfetta, in cui i gesti e gli sguardi ti restano dentro. Perdoniamo, al grande Clint, alcune iperbole (il continuo ricorso a nottate di sesso con giovani fanciulle del novantenne). La “famiglia” è un concetto mutevole oltreoceano e certe scelte appaiono perlomeno stravaganti. Il messaggio sostanziale rimane e la pellicola è avvincente e godibile. “Quando mi hanno proposto di interpretare questo personaggio mi sono detto che sarebbe stato divertente vestire i panni di qualcuno più vecchio persino di me! La criminalità è economicamente un’ancora di salvezza per Stone, ma moralmente è un collasso. Per cui da una parte la sua vita migliora, ma dall’altra va a fondo. E uno di questi giorni dovrà pagare le conseguenze e affrontare le cose sbagliate che ha fatto”, ha dichiarato il regista … e come dargli torto!
Una breve panoramica sul ricco cast. Troviamo Andy Garcia, Bradley Cooper, Laurence Fishburne, Dianne Wiest e, nel ruolo della figlia di Earl, la vera figlia di Eastwood (Alison).
Premiato dal pubblico sino, purtroppo, allo scoppio della pandemia.
Come sempre, buon cinema a tutti!
(Marco Petrucci)