La conversazione – 8mm con Marco Petrucci

La conversazione (1974) di Francis Ford Coppola

Tra la realizzazione de “Il padrino” e della sua seconda parte, Coppola girò questo thriller atipico molto interessante. Il pluripremiato regista aveva scritto il soggetto nel 1960 ma solamente nel 1973 produsse, sceneggiò e diresse un’opera lontanissima dal suo recente successo. 

Il caso volle che contemporaneamente scoppiasse lo scandalo “Watergate” (che portò alle dimissioni di Nixon) ma non vi era alcun riferimento voluto da Coppola. Più volte intervistato sull’argomento, il regista ha tenuto a precisare che il riferimento principale è il “Blow up” di Antonioni con citazioni dirette molto evidenti, almeno per i cinefili.     

La storia è ambientata a San Francisco, dove Harry Caul (Gene Hackman) svolge attività di spionaggio acustico ed è ritenuto il più abile nel suo campo. Harry è un tipo solitario, metodico che ha grandi problemi nelle relazioni interpersonali. Nell’ambito di un’intercettazione molto complessa coglie una conversazione che lo turba pur volendo mantenere un professionale distacco. Lentamente scopriremo i motivi …

L’originalità della pellicola è nell’approccio particolare al genere thriller. Il protagonista combatte una personale battaglia contro i fantasmi del passato e, contemporaneamente, affronta il lavoro con una metodologia maniaca. Gene Hackman ha sempre definito questo personaggio come uno dei suoi preferiti di una carriera lunghissima. La musica jazz è parte integrante della trama, avvolgendo le scene di particolare atmosfera. Un film incentrato sui dialoghi. Quelli tra i protagonisti e quelli che ascoltiamo attraverso le intercettazioni (ripetuti quasi all’infinito). Gli amanti dell’azione non gradiranno troppo il ritmo atipico per un thriller il cui personaggio principale, dichiarazione di Coppola, è ispirato a “Il lupo nella steppa” di Hesse. 

Un discorso a parte merita il cast. Oltre al già citato Gene Hackman (premio Oscar nel 1972) troviamo John Cazale. Un attore bravo e sfortunato. Dopo aver esordito nell’indimenticabile ruolo di Fredo Corleone ne “Il padrino”, girò altri quattro capolavori, tutti in ruoli principali, prima di morire giovanissimo (“La conversazione”, “Il padrino- parte II”, “Quel pomeriggio di un giorno da cani”, “Il cacciatore”). Cindy Williams, reduce dal grande successo di “American Graffiti”, diverrà un volto molto noto grazie ad alcune serie televisive (“Happy days”, “Laverne & Shirley”). Harrison Ford, giovanissimo, era ancora sconosciuto al grande pubblico. Solo tre anni più tardi sarà il protagonista di “Guerre stellari”. Particolare il ruolo di Robert Duvall, stranamente non accreditato nei titoli. Eppure l’attore era già famosissimo e candidato all’Oscar per “Il padrino”. 

Misteri del cinema!  

Il film vinse la Palma D’Oro a Cannes ed ebbe ben tre candidature all’Oscar. Un piccolo capolavoro da riscoprire.
Come sempre, buon cinema a tutti!                                                                                     

(Marco Petrucci)

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