UOMINI E TOPI

UN RACCONTO D’ESTATE

in questa casa tutti amiamo gli animali. senza esagerate rigidità, ma profondamente.

abbiamo avuto, in quasi 40 anni di vita comune, 2 gatti (30 anni di amore felino), molti pesci (in un faticoso ma felice acquario d’acqua dolce di 80 lt), dei pappagalli, e da quasi 6 anni un cane sbrodolone che abbiamo difeso dalle insidie e molestie del vicinato quando è stato necessario.

abbiamo persino fatto del balcone un bunker e rinunciato con dolore a lasciarlo scorrazzare in terrazzo, per proteggerlo!!!

siamo, insomma, come avrebbe scritto la Brunella Gasperini, una famiglia ed altri animali.

tutto minuscolo perché la vita minuscola è quella che davvero ci fonda.

il problema è che tanto li amiamo, quanto cerchiamo di non danneggiarli, se possibile.

sia chiaro siamo carnivori, per ciclo di vita, ma amiamo pensare che un maiale valga un agnello o un cinghiale, o una carpa o un coniglio.

eh, certo che, se ti capitano per casa, o lungo un viale di montagna, alla fine te ne innamori, persino dei cinghiali, se li guardi come entità viventi e dotate di spessore di comunicazione, sia pure non verbale.

quando siamo nei luoghi di vacanza, i randagi, persino, ci adottano.

e noi li adottiamo, gli prepariamo le ciotole e le bistecchine, fino a sfinire i vicini a cui spesso viene impedito di transitare vicino alla nostra casa dalle saltellanti adozioni temporanee di cani con istinto da pastore, e di altri animali.

ora, come alcuni sanno, un piccolo topo (per nulla campagnolo, piuttosto nato urbano accanto ai cassonetti) era entrato, con sdegno e preoccupazione di tutti noi, dai cassonetti che impropriamente sono posti da anni e anni di danno, sotto le finestre della nostra abitazione.

al topo! al topo! la lectospirosi! i pericoli per il cane!… gridammo subito, prontamente accingendoci a cercare su Amazon una trappola ecologica, nella speranza di catturarlo, e portarlo in AMA come cadeau.

fu subito acquisita una simpatica scatola a scatto detta “Motel Mouse”, nella speranza di non avvelenare così, né il topo né il cane, ma accalappiando il primo sia pur piccolo ospite.

Trappola ecologica per topi

stretti nel cuore all’idea di imprigionare il malcapitato, si sa che noi siamo contrari ai 41bis di ogni forma, e in fondo un po’ inteneriti dalla fragile piccolezza dell’ospite inatteso, abbiamo tardato a metterla in campo, sperando che il cane lo spaventasse o che scegliesse la libertà della strada.

stamane, all’ora rituale del riordino dopo le petit dejeneur, sans herbe, sentiamo un odorino malsano circondare l’area del lavandino (benedetti lavandini, avrebbe detto Pier Maria Galli, il poeta), e cominciamo a scrutare, alla ricerca di qualche frutto andato a male o di qualche residuo sfuggito alla raccolta.

e, orrore improvviso per quanto nella luce del mattino, eccolo lì, il piccolo ospite.

non era andato via, eh, no!!!

giaceva, eviscerato come dopo un incontro col dr. Lecter, accanto alla piantina di basilico, fra il lavandino in cucina e la finestra.

lo osserviamo (dovrei dire lo osservano i maschi di casa, io qui divento miseramente fragile), e dopo averne immortalato il congedo dalla casa e dalla vita, viene con cura raccolto coi guanti e restituito alla bellezza del mondo. della terra.

ora, perché noi siamo noi, eravamo persino tristi, avevamo perso un amico, un amico di scorribande alla ricerca nei corridoi di tracce e odori.

le ipotesi investigative sono tante: che Léon ne abbia fatto un pasto non dovuto, e che il povero mammifero infante si sia lasciato morire nel tentativo di scappare, risalendo il mobile e la parete del lavello, oppure… più probabilmente, data l’eviscerazione profonda, che sia stato attaccato da un corvo o da un gabbiano (non ci facciamo mancare niente noi, qui a Poggio Ameno), che si sia trascinato fino a quella che oramai era casa sua, per morire protetto dall’ombra notturna del basilico…

sia pace a te piccolo Ratatuille, nonostante la preoccupazione sanitaria e lo sdegno per il degrado urbano.

mentre l’AMA non lo è, noi restiamo umani, ed anche un po’ animali

(Nerina Garofalo & Family)

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